Swiss Film Club – Italian Language Week: I’m Not Old Enough

You’re invited to join the Embassy of Switzerland in the U.S. for the Swiss Film Club celebrating the Week of Italian Language!

You’re invited to join the Embassy of Switzerland in the U.S. for the next edition of the 2022 Swiss Film Club, featuring the documentary I Am Not Old Enough (Non ho l’età) in honor of the Settimana della lingua italiana. The film will be shown with English subtitles.

Non ho l’età (I Am Not Old Enough) follows four families and their relationship to a song that touched a generation of immigrants. Carmela, Don Gregorio, Gabriella, and Lorella have never met but they have a lot in common. In the mid 60’s, at the peak of a great migratory wave, they arrived in Switzerland, where they lived during sometimes difficult years while listening to the young Italian pop singer, Gigliola Cinquetti. Her famous song “Non ho l’età (per amarti)” [“I’m not old enough (to love you)”], found its way into the hearts of Italian emigrants around the world. A symbol of the Italy they left behind, Cinquetti became an object of veneration, receiving thousands of fan letters. Four of these letters tell the stories of our protagonists

Participation in the Swiss Film Club is simple:

  • Register here to receive exclusive, complimentary access to the film. The earlier the better! (Please note: Even if you have registered for past editions, you must register again.)
  • Registrants will receive a message from Eventbrite with access to the link to view the film once it is available. You must be logged into Eventbrite to access the link.
  • Watch the film anytime betweenWednesday, October 19, at 9:00am ET and Wednesday, October 26, 2022, at 11:59pm ET.
  • After you watch, send your questions and points for discussion to: washington.events@eda.admin.ch, with the subject line “Swiss Film Club: Settimana 2022.”
  • Watch a recorded discussion, available starting October 26, 2022 with the film’s director, Olmo Cerri, to learn more about the film.

*Please note: The film will be available for streaming exclusively in the U.S. You will receive a confidential link allowing you to view the film – please do not share this link with others, as it is for registrants only.

Questions? Contact: washington.events@eda.admin.ch

Enjoy the film!

Non ho l’età a Locarno

Una proiezione di Non ho l’età a Locarno, nella rassegna FUORI DI FESTIVAL. Martedì 11 agosto 2020 alle 21’00 presso il Negromante (via Borghese 14) a Lugano.

Posti limitati, con qualsiasi tempo!

Film da guardare durante la quarantena

Il Film Festival dei diritti umani di Lugano e la Ticino Film Commission inseriscono la versione VOD del nostro film fra i suggerimenti culturali per affrontare la quarantena.

FFDUL

Qualcuno potrebbe pensare che in un momento come questo, straordinariamente complicato, ci sono cose più importanti a cui pensare. Il cinema però ha sempre avuto un ruolo rilevante nella nostra socialità e, proprio pensando a ciò che ci sta succedendo a causa di questa pandemia, spesso ha avuto la capacità di essere premonitore (continua…)

TFC

Riscopriamo il cinema legato al Ticino ai tempi dell’emergenza. Vi invitiamo a usufruire dei servizi online di VoD, che permettono di scegliere film che non sono facilmente accessibili altrimenti e che danno nuova visibilità alle produzioni legate al Ticino (continua…)

Vi ricordiamo che è sempre possibile ordinare il DVD.

Sguardi sul mondo

In occasione del 70° del Festival di San Remo verrà mandato in onda, domenica 9 febbraio 2020 su RSI La2 il nostro documentario “Non ho l’età”. All’interno del magazine Sguardi Sul mondo, alle 22’30. A cura di Valerio Selle e Silvana Bezzola Rigolini.

Buona visione!

Un ricordo per la nostra produttrice Tiziana Soudani.

Con grande tristezza, ricordiamo la nostra produttrice e amica Tiziana Soudani, che ci ha lasciato negli scorsi giorni e ci stringiamo con affetto attorno alla famiglia e ai colleghi di Amka.

“Ci sono tante “porte” per poter entrare dentro un film. E, a volte, c’è chi ha l’intuito non solo di trovare la porta che non ti aspetti, ma anche la sensibilità di varcare quella soglia per abitare il film in tutti i suoi millimetri. Tiziana Soudani ha questa capacità. Ce l’ha, quando guarda un lavoro fatto da altri, ma ce l’ha ancora di più, quando – nel ruolo di produttrice – il film bisogna costruirlo. Cercando una sintonia con i vari autori, senza rinunciare a quella partecipazione emotiva che la fa interagire in tutte le fasi del processo creativo. È così, per dire, che lei ha intuito subito, nonostante le diffidenze di tanti altri, quanto buona fosse la svolta di toni e registri nel momento in cui Silvio Soldini nel 1998 progettava il suo salto verso la commedia favolistica con Pane e Tulipani. Allo stesso tempo è stata sempre lei ad aver avuto il fiuto di intravvedere nella sceneggiatura stringata di Vodka Lemon quel film con cui il regista curdo Hiner Saleem sarebbe andato a vincere a Venezia nel 2003 il premio San Marco. Per non parlare, della fiducia accordata, tra il 2011 e il 2014, a due autori-rivelazione come Leonardo di Costanzo (L’intervalllo) e Alice Rohrwacher (Corpo Celeste e Le meraviglie, vincitore del Gran Prix a Cannes). Esempi, fra i tanti possibili, in cui il lavoro di una produttrice come Tiziana ha saputo unire il coraggio di una visione all’impegno costante per renderla concreta. Da una parte, segui e assecondi le tue emozioni cinematografiche, dall’altra non trascuri l’aspetto pragmatico per rendere le necessità di un cineasta compatibili alle possibilità realizzative. Una dialettica mantenuta anche con Mohammed Soudani, il marito regista. Perché un conto è garantire una situazione di agio nella lavorazione di un film, un conto è non scalfirne il cuore profondo che a volte deve restare disturbante, se questo è l’effetto che vuole veicolare. Come nel documentario “Guerre sans images” (2002): Mohammed torna a interrogare il suo paese d’origine, l’Algeria, dopo un periodo di buio che sembrava averne cancellato i racconti. Tiziana vive quell’esperienza in parallelo, con la carica dell’empatia, ma anche con la lucidità di chi mai dimentica che quel tipo di vissuto così personale debba arrivare fino al pubblico geograficamente più lontano. È una dote che ai produttori spesso vien data per scontata, ma che in realtà è rara. Riuscire sempre a mettere d’accordo le esigenze “contabili” di un progetto con quelle dello spettatore a cui è riservata la visione ultima e, alla fine, il giudizio più importante. E da questo punto di vista, Tiziana è proprio una produttrice-spettatrice. Chi ha lavorato con lei, lo sa. E conosce bene i suoi commenti. Sempre gentili, spesso trancianti, ma fatti con una sincerità di pancia che poi sale dritta al cervello. In fondo, è proprio in questa sorta di “digestione rovesciata”, dal basso verso l’alto, che potremmo trovare l’idea di cinema di cui Tiziana si è sempre fatta promotrice. Con le sue varianti ticinesi, svizzere, italiane o africane. Senza filtri e senza sconti, perché tanto poi lei trova sempre quella porta inaspettata da cui entrare nel film. E, molto spesso, quella è la porta giusta”. (Lorenzo Buccella)