“Non ho l’età”, per meglio conoscere e capire l’immigrazione

Pubblicato sul numero di ottobre della rivista Verifiche, articolo di Giuliano Frigeri

“Non ho l’età” di Olmo Cerri, scritto con Simona Casonato, è un film documentario selezionato in concorso e proiettato in prima mondiale al Festival Vision du Réel di Nyon del 2017. Non vorrei apparire patetico ma quando l’ho guardato mi sono commosso.

Era l’anno 1964. Enorme fu l’impatto emotivo che la canzone “Non ho l’età (per amarti)” e soprattutto l’immagine rassicurante della cantante sedicenne Gigliola Cinquetti – vincitrice del festival di Sanremo, brava ragazza che riaffermava l’importanza della castità delle giovinette, diva e insieme antidiva – ebbe sui tanti migranti italiani sparsi nel mondo in cerca di riscatto economico ed emancipazione sociale. Ragazzina che, diventata adulta, di quel successo che le rotolò addosso all’improvviso ebbe a dire: “Non ho compiuto, come la maggior parte delle mie coetanee, il consueto percorso della vita, non ho avuto un’infanzia e poi una giovinezza. Il successo mi ha impedito di crescere, nel momento in cui avevo bisogno di sicurezze c’era troppa gente che invece le chiedeva a me. Fino a 28 anni fu una vita d’inferno.” Negli anni della contestazione che seguirono questo brano assurse poi a emblema dei valori fuori moda e passatisti della cultura italiana. Continua!

Rete2 – Non ho l’età… Per l’italiano nel mondo

A cura di Anna Pianezzola (18.10.17 – 12:15) – RETE2 RSI

Nel documentario Non ho l’età, il regista ticinese Olmo Cerri ha ricostruito un altro episodio che ha come protagonisti i lavoratori italiani immigrati in Svizzera. Molti di loro, per scacciare la nostalgia, scrissero lettere a Gigliola Cinquetti.

Il lavoro ha attirato l’attenzione dell’Ambasciata Svizzera ed è stato scelto per la nuova edizione delle “Settimane della lingua italiana nel mondo” in Turchia. Selezionato per il “Festival Vision du reèl” di Nyon, sarà nelle sale dalla fine di novembre.

Una produzione Amka film, RSI, Rec.

Cimoinfo.com

È ormai il secondo anno che partecipo e ogni volta che finisce sento di essere in qualche modo cresciuta, sento di avere un bagaglio culturale più ampio. Nella maggior parte dei casi ti trovi di fronte a realtà sconosciute, che ti fanno ragionare, ma anche a piacevoli racconti di vita vissuta. Perciò sono tornata a casa canticchiando “Non ho l’età” con un senso di nostalgia legato a quegli anni che non ho vissuto, ma che il fantastico documentario di Olmo Cerri è riuscito a farmi comprendere a pieno.

Leggi tutto l’articolo di Sara Carenza su cimoinfo.com

Cinemany

Il numero 3 (di giugno 2017) della rivista bimestrale di cultura cinematografica Cinemany dedica un reportage di Sebastiano Caroni a Non ho l’età.


Non ho l’età su Filmexplorer

Il documentario di Olmo Cerri, presentato da poco al festival Visions du réel a Nyon, conferma ancora una volta che la presenza della migrazione italiana in Svizzera è un serbatoio di racconti fecondo e inesauribile per il cinema elvetico. È così almeno dalla fine degli anni Cinquanta, quando Kurt Früh restituisce scampoli di vita italiana a Zurigo, e ancor più a partire dalla metà degli anni Sessanta, momento in cui Alexander Seiler, in collaborazione con Robert Gnant e June Kovach, gira un documentario straordinario intitolato Der Italiener / Siamo italiani e pubblica un libro-inchiesta con prefazione di Max Frisch, in cui compare il famosissimo j’accuse dello scrittore: Man hat Arbeitskräften gerufen, und es kamen Menschen.

Continua!

RSI – Turnè – 29.04.2017

Nel documentario Non ho l’età, il regista ticinese Olmo Cerri ha ricostruito un altro episodio che ha come protagonisti i lavoratori italiani immigrati in Svizzera. Molti di loro, per scacciare la nostalgia, scrissero lettere a Gigliola Cinquetti. E a tanti anni di distanza questi testi sono tornati alla luce nel corso del festival Vision du Réel di Nyon, dove il documentario di Cerri è stato presentato. Per noi era presente Marco Zucchi.