La vittoria sanremese porta a Gigliola Cinquetti un successo improvviso e dirompente che fa di lei un vero e proprio idolo per generazioni di italiani. Non a caso, infatti, proprio nel periodo dei suoi maggiori successi – tra 1964 e 1979 – Gigliola riceve dai suoi fan circa 140.000 lettere provenienti da ogni parte del mondo.
Queste lettere vengono catalogate e conservate con cura dalla famiglia della cantante veronese per più di trent’anni e poi donate, nel 2001, al Museo Storico del Trentino. Qui, nella sezione denominata Archivio di Scrittura popolare, sono entrate a far parte del Fondo Cinquetti.
Le lettere dei migranti in Svizzera raccontano un’epoca dal punto di vista di chi l’ha vissuta in prima persona, una narrazione che privilegia il racconto “dal basso” e non quello “ufficiale”, “dall’alto”. Fra le righe di queste lettere, scritte spesso con calligrafa incerta e su carta di riciclo, si ritrovano i sogni e le passioni di una generazione e costituiscono così testimonianza di un periodo storico molto particolare in cui l’alfabetizzazione, soprattutto quella delle fasce meno abbienti della popolazione, non era ancora del tutto acquisita.