LaCNews24.it – “Non ho l’età”, il racconto dell’emigrazione italiana in Svizzera

Anche due calabresi nel documentario del regista ticinese Olmo Cerri andato in scena con una prima serata a Montauro e una seconda in programma a Davoli

Si rivolgevano a lei per chiedere aiuto o semplicemente per ringraziarla delle emozioni che la sua musica regalava. La giovanissima Gigliola Cinquetti, dopo la vittoria al festival di Sanremo con “Non ho l’età” nel 1964 diventò per molti un punto di riferimento tanto da ricevere 140 mila lettere con storie di speranze, sogni, paure ma soprattutto di emigrazione italiana in Svizzera. E proprio 4 di queste storie, due delle quali calabresi, con Carmela Schipani di Montauro e don Gregorio Montillo di Davoli, si incrociano nel documentario “Non ho l’età” del regista ticinese Olmo Cerri. 

Lo incontriamo alla stazione di Montauro, luogo simbolo di una partenza verso un futuro migliore: «proprio qui abbiamo girato una delle scene più commoventi del film con due dei protagonisti che iniziano il loro viaggio da questa stazione. Un terribile viaggio in treno, come quello di tanti calabresi, durato ore ed ore». Ma qual è il messaggio di questo lavoro? «Che l’emigrazione c’è sempre stata. E adesso l’Italia, ma anche la Svizzera, diventano paese dell’accoglienza. La cosa importante – prosegue Cerri – è non fare gli stessi errori. Non bisogna mai mettere da parte l’umanità». Il documentario, dopo il grande successo nelle sale cinematografiche Svizzera e non solo, è arrivato anche in Calabria con una prima serata a Montauro e una seconda in programma giovedì 2 agosto alle 21.00 a Davoli marina.

LaCNews24.it – Il regista Cerri presenta in Calabria il documentario “Non ho l’età”

Arriva anche in Calabria l’opera del regista che racconta quattro storie di emigrazione italiana in Svizzera. La presentazione a Montauro e Davoli il 31 luglio e il 2 agosto.

“Non ho l’età” non è solo il titolo di una celebre canzone del 1964 ma è anche un toccante documentario del regista Olmo Cerri, ticinese di nascita, sull’emigrazione italiana in Svizzera. Quattro i protagonisti: Carmela, don Gregorio, Gabriella e Lorella. Non si conoscono ma hanno molto in comune. A metà degli anni Sessanta, al culmine della grande ondata migratoria, sono arrivati in Svizzera. E qui hanno vissuto gli anni di Schwarzenbach ascoltando la giovanissima cantante Gigliola Cinquetti, diventata celebre dopo la vittoria del Festival di Sanremo 1964. La cantante, a testimonianza dell’affetto che tutti nutrivano per lei, ricevette 140mila lettere da cittadini italiani che le parlavano come ad una sorella o ad una santa cui chiedere aiuto ed intercessione. Fra di loro vi erano molti emigrati che le scrivevano dalla Svizzera. Continua!

Quand un documentaire s’inspire d’un mémoire de Master

 

Basé sur le mémoire d’une étudiante de l’UNIL, un documentaire raconte l’histoire de l’immigration italienne en Suisse à travers les lettres envoyées à Gigliola Cinquetti, interprète de la célèbre chanson « Non ho l’età ».

En 1964, l’Italie remporte le concours de l’Eurovision avec « Non ho l’età », bijou de chanson pop interprété par Gigliola Cinquetti. Traitant d’un amour impossible, la chanson rencontre rapidement un succès phénoménal auprès de millions de personnes. Pour toute une génération d’immigrés italiens, elle devient le symbole de la nostalgie et du mal de pays. De nombreux italiens vivant dans le monde entier vont alors écrire à Gigliola Cinquetti pour la remercier et lui raconter leur expérience de migrants.

Du mémoire au documentaire

En 2011, cette correspondance devient la source d’un mémoire en Faculté des lettres. Étudiante en histoire, Daniela Delmenico choisi d’étudier l’immigration italienne à travers une centaine de lettres envoyées par des italiens vivant en Suisse. Intitulé « Ammiratori italiani sfortunatamente all’estero. Lettere a Gigliola Cinquetti dalla Svizzera, 1964-1979) », son mémoire permet de récolter de nombreuses informations sur les conditions matérielles et l’état d’esprit des immigrés italiens en Suisse. Une façon de traiter l’histoire de l’immigration italienne du point de vue de ses principaux protagonistes à une époque où émergeait les premières initiatives contre les étrangers et les courants xénophobes.

C’est en découvrant ce mémoire que le réalisateur Olmo Cerri décide de consacrer un documentaire à cette histoire. Après avoir contacté la Section d’histoire et Daniela Delmenico, Olmo Cerri retrouve quatre auteurs de ces lettres et les fait témoigner dans son documentaire pour offrir un regard inédit sur la question de l’immigration italienne en Suisse.

Présenté dans de nombreux festivals, dont Visions du réel, le documentaire « Non ho l’età » est actuellement projeté dans les salles romandes, notamment du 13 au 19 juin à Lausanne (Zinéma).

 

L’Ultima fila – Il cinema di RadioOhm

WORKING TITLE FILM FESTIVAL #1
La prima giornata del Working Title Film Festival (Vicenza, 27 aprile – 1 maggio) ha presentato due film testimoni di modi diversi di concepire il documentario, ma uniti da due temi comuni: la musica e l’immigrazione.
Tematiche affrontate da due ottiche differenti.

The Harvest di Andrea Paco Mariani racconta l’immigrazione del presente e denuncia lo sfruttamento al limite dello schiavismo dei braccianti sikh nell’Agro Pontino usando l’arma originale del docu-musical, mentre il documentario più tradizionale Non ho l’età di Olmo Cerri ricorda la nostra emigrazione ispirandosi all’omonima canzone del 1964 di Gigliola Cinquetti, punto di partenza per testimoniare le condizioni degli italiani emigrati in Svizzera. (…) Continua!

TGR Veneto – Rai3

TGR Veneto – Rai3 – A Vicenza il festival del cinema sul lavoro Il lavoro raccontato attraverso il cinema, un appuntamento che a Vicenza sta diventando quasi tradizionale per celebrare il primo maggio. 32 film, tra documentari, cortometraggi, storie di finzione, ma anche film sperimentali che cercano di inseguire la contemporaneità nel mondo dei mestieri. Ivana Godnik